Benessere

28_ARTICOLO_16-9_5 frasi da dire ad un'amica per motivarla ad amarsi_A

5 frasi da dire ad un’amica

per motivarla ad amarsi

Quante volte ti è capitato di vedere un’amica abbattersi? O di vederla in difficoltà nell’accettare aspetti di sé, come la forma fisica? Da brava amica, ti sarai preoccupata di trovare un modo per tirarla su, facendole complimenti o ricordandole che ciascuna di noi ha qualche difetto e che la perfezione non esiste. Ma cosa si può dire in questi casi per motivare davvero l’altra persona a guardare le cose diversamente e stare meglio con se stessa?

Su tale aspetto ci può essere d’aiuto qualche teoria psicologica! Farle scoprire come la nostra mente, a volte, cada in “errori di valutazione” automatici, facendoci percepire le situazioni in maniera parziale, può aiutare a rassicurarla e restituirle un senso maggiore di padronanza e fiducia in sé. Riconoscere questi processi mentali può consentirle non solo di sentirsi meglio, ma anche di acquisire qualche conoscenza in più rispetto a se stessa.

Le 5 frasi ed alcuni consigli pratici

  • Stai attenta a non porti ideali irrealistici e metti maggiormente a fuoco le tue qualità! Migliorarsi è una bella cosa, ma pretendere la perfezione non porta lontani.

Secondo lo psicologo William James, le proprie aspettative sono in grado di determinare il rafforzarsi o l’indebolirsi della propria autostima. La nostra autostima, secondo lui, è l’esito del rapporto tra il sé percepito (cioè l’idea che abbiamo di noi stesse) e il sé ideale (cioè come vorremmo essere). Quando queste due valutazioni sono distanti tra loro, l’autostima della persona si abbassa (“non sono come vorrei”). Facendo notare alla tua amica che la perfezione è utopia ed è più utile avere aspettative realistiche su di sé, la aiuterai a stare meglio con se stessa. Puntare a migliorarsi è una cosa positiva, ma quando questa spinta si traduce in perfezionismo rigido, ci blocca e ci fa sentire male, senza produrre miglioramenti.

  • Non confrontarti con le vite degli altri su Instagram! sui social le persone tendono a condividere sempre – e solo – i loro successi!

Siamo predisposti a condividere maggiormente i nostri successi anziché i nostri fallimenti: questo fenomeno in psicologia prende il nome di “bias del pavone” (self-enhancing transmission bias). Aiutare la tua amica a riconoscere che la vita delle altre persone non è come sembra superficialmente sui social (es. madri con neonati che appaiono in forma, felici e senza alcun problema in stories instagram) può farla stare meglio e ritrovare maggiore fiducia in se stessa (es. rendersi conto che non è una madre sbagliata e che è normale che ci siano alti e bassi).

  • Non acquistare subito i prodotti dimagranti che usa la tua amica e non confrontarti con il numero di kg che ha perso lei; si tratta di una valutazione parziale! Il tuo percorso è diverso ed è importante considerare molti aspetti soggettivi.

Tante volte, quando dobbiamo prendere una decisione, tendiamo a confrontarci solo con gli ultimi dati che abbiamo a disposizione. Questa valutazione automatica e parziale prende il nome di “bias di ancoraggio”: il rischio di tale processo mentale è di effettuare paragoni basati su valori e confronti parziali (solitamente gli ultimi disponibili) anziché basarsi su ragionamenti più approfonditi. Aiuta la tua amica a riconoscere questo fenomeno! Se desidera prendersi cura della propria alimentazione, suggeriscile un nutrizionista che possa curare la sua dieta e indicale alimenti nutrienti e sani, ma ricchi di gusto, come i fusilli di riso integrale Felicia: una pasta dal sapore rustico che dona sazietà ed un senso di leggerezza a fine pasto.

  • Mi sembra che tu ti stia confrontando solo con alcuni tipi di persone che hanno particolare successo: per una valutazione veritiera dovresti considerare tutte le persone che hai intorno!  

Secondo lo psicologo Festinger, le persone hanno una spinta innata a valutare se stesse confrontandosi con gli altri. Grazie al confronto sociale, deriviamo il nostro valore personale. Il confronto può essere però di due tipi: ascendente, quando ci confrontiamo con chi riteniamo migliore di noi, e verso il basso, quando pensiamo a chi sta peggio di noi stessi. Il confronto verso l’alto solitamente genera una spinta a migliorarsi, ma tante volte porta anche ad abbattersi: è importante perciò bilanciare tale valutazione anche con la direzione opposta. Mentre la tua amica si paragona a qualcuno, aiutala a capire come il confronto sociale in una direzione o nell’altra incida sulla sua valutazione di sé e sulla sua fiducia.

  • Non concentrarti solo sulla sfortuna e su ciò che non è andato come avresti voluto! Pensa piuttosto a cosa è sotto il tuo controllo e come potresti agire per migliorarti: scoprirai che puoi fare molto per uscire da questa sensazione di impotenza!

Ciascuno di noi tende ad attribuire delle spiegazioni alle proprie azioni e risultati: in psicologia questa disposizione mentale prende il nome di “locus of control”, un concetto identificato per la prima volta da Rotter (1966). Questa spiegazione può consistere nell’attribuire la causa a fattori esterni, come la fortuna/destino (e si parla di Locus of control esterno) o interni, come le proprie capacità (e si chiama Locus of control interno). Il locus of control è importante perché determina come una persona legge, ma soprattutto reagisce, alle situazioni: quando ci si focalizza maggiormente sulle proprie responsabilità, aumentano il senso di controllo personale e la motivazione ad ingaggiarsi in un ruolo proattivo nel cambiamento. Aiuta la tua amica a spostarsi da un locus of control esterno, che la pone in una condizione passiva e di rassegnazione, a un locus of control interno, con maggiore padronanza di sé! Se si parla di prendersi cura della propria salute e forma fisica, aiutala a scoprire che responsabilità e padronanza possono significare anche creatività e attenzione per i propri bisogni. Fare la spesa e cucinare possono essere momenti gradevoli per variare l’alimentazione e affrontare la giornata con ottimismo (ad esempio con i prodotti Felicia!)

Sebbene i consigli sopra illustrati siano ottimi spunti di partenza, non c’è miglior sostegno di quello dato dal proprio affetto e dalla propria sensibilità.

Non perdere di vista queste qualità e, laddove riscontrassi che la tua amica fatica davvero a prendersi cura di sé, aiutala a rivolgersi ad un professionista che si prende cura del benessere delle persone.

Dott.ssa Elena Cernuschi

Psicologa, Psicoterapeuta specialista in Psicoterapia Cognitiva e Master in psicologia dello sport.
Ha maturato esperienza presso l’ospedale San Raffaele-Turro di Milano e presso il CPS dell’ASST di Melegnano e della Martesana.
Si occupa di diagnosi, consulenza e psicoterapia in ambito sportivo e alimentare per adulti e adolescenti, curando la preparazione mentale di atleti agonisti e dilettanti ed erogando interventi formativi per professionisti del settore sportivo. Collabora da anni con società e associazioni sportive sul territorio nazionale.

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5 frasi da dire ad un’amica

per motivarla ad amarsi

Quante volte ti è capitato di vedere un’amica abbattersi? O di vederla in difficoltà nell’accettare aspetti di sé, come la forma fisica? Da brava amica, ti sarai preoccupata di trovare un modo per tirarla su, facendole complimenti o ricordandole che ciascuna di noi ha qualche difetto e che la perfezione non esiste. Ma cosa si può dire in questi casi per motivare davvero l’altra persona a guardare le cose diversamente e stare meglio con se stessa?

Su tale aspetto ci può essere d’aiuto qualche teoria psicologica! Farle scoprire come la nostra mente, a volte, cada in “errori di valutazione” automatici, facendoci percepire le situazioni in maniera parziale, può aiutare a rassicurarla e restituirle un senso maggiore di padronanza e fiducia in sé. Riconoscere questi processi mentali può consentirle non solo di sentirsi meglio, ma anche di acquisire qualche conoscenza in più rispetto a se stessa.

Le 5 frasi ed alcuni consigli pratici

  • Stai attenta a non porti ideali irrealistici e metti maggiormente a fuoco le tue qualità! Migliorarsi è una bella cosa, ma pretendere la perfezione non porta lontani.

Secondo lo psicologo William James, le proprie aspettative sono in grado di determinare il rafforzarsi o l’indebolirsi della propria autostima. La nostra autostima, secondo lui, è l’esito del rapporto tra il sé percepito (cioè l’idea che abbiamo di noi stesse) e il sé ideale (cioè come vorremmo essere). Quando queste due valutazioni sono distanti tra loro, l’autostima della persona si abbassa (“non sono come vorrei”). Facendo notare alla tua amica che la perfezione è utopia ed è più utile avere aspettative realistiche su di sé, la aiuterai a stare meglio con se stessa. Puntare a migliorarsi è una cosa positiva, ma quando questa spinta si traduce in perfezionismo rigido, ci blocca e ci fa sentire male, senza produrre miglioramenti.

  • Non confrontarti con le vite degli altri su Instagram! sui social le persone tendono a condividere sempre – e solo – i loro successi!

Siamo predisposti a condividere maggiormente i nostri successi anziché i nostri fallimenti: questo fenomeno in psicologia prende il nome di “bias del pavone” (self-enhancing transmission bias). Aiutare la tua amica a riconoscere che la vita delle altre persone non è come sembra superficialmente sui social (es. madri con neonati che appaiono in forma, felici e senza alcun problema in stories instagram) può farla stare meglio e ritrovare maggiore fiducia in se stessa (es. rendersi conto che non è una madre sbagliata e che è normale che ci siano alti e bassi).

  • Non acquistare subito i prodotti dimagranti che usa la tua amica e non confrontarti con il numero di kg che ha perso lei; si tratta di una valutazione parziale! Il tuo percorso è diverso ed è importante considerare molti aspetti soggettivi.

Tante volte, quando dobbiamo prendere una decisione, tendiamo a confrontarci solo con gli ultimi dati che abbiamo a disposizione. Questa valutazione automatica e parziale prende il nome di “bias di ancoraggio”: il rischio di tale processo mentale è di effettuare paragoni basati su valori e confronti parziali (solitamente gli ultimi disponibili) anziché basarsi su ragionamenti più approfonditi. Aiuta la tua amica a riconoscere questo fenomeno! Se desidera prendersi cura della propria alimentazione, suggeriscile un nutrizionista che possa curare la sua dieta e indicale alimenti nutrienti e sani, ma ricchi di gusto, come i fusilli di riso integrale Felicia: una pasta dal sapore rustico che dona sazietà ed un senso di leggerezza a fine pasto.

  • Mi sembra che tu ti stia confrontando solo con alcuni tipi di persone che hanno particolare successo: per una valutazione veritiera dovresti considerare tutte le persone che hai intorno!  

Secondo lo psicologo Festinger, le persone hanno una spinta innata a valutare se stesse confrontandosi con gli altri. Grazie al confronto sociale, deriviamo il nostro valore personale. Il confronto può essere però di due tipi: ascendente, quando ci confrontiamo con chi riteniamo migliore di noi, e verso il basso, quando pensiamo a chi sta peggio di noi stessi. Il confronto verso l’alto solitamente genera una spinta a migliorarsi, ma tante volte porta anche ad abbattersi: è importante perciò bilanciare tale valutazione anche con la direzione opposta. Mentre la tua amica si paragona a qualcuno, aiutala a capire come il confronto sociale in una direzione o nell’altra incida sulla sua valutazione di sé e sulla sua fiducia.

  • Non concentrarti solo sulla sfortuna e su ciò che non è andato come avresti voluto! Pensa piuttosto a cosa è sotto il tuo controllo e come potresti agire per migliorarti: scoprirai che puoi fare molto per uscire da questa sensazione di impotenza!

Ciascuno di noi tende ad attribuire delle spiegazioni alle proprie azioni e risultati: in psicologia questa disposizione mentale prende il nome di “locus of control”, un concetto identificato per la prima volta da Rotter (1966). Questa spiegazione può consistere nell’attribuire la causa a fattori esterni, come la fortuna/destino (e si parla di Locus of control esterno) o interni, come le proprie capacità (e si chiama Locus of control interno). Il locus of control è importante perché determina come una persona legge, ma soprattutto reagisce, alle situazioni: quando ci si focalizza maggiormente sulle proprie responsabilità, aumentano il senso di controllo personale e la motivazione ad ingaggiarsi in un ruolo proattivo nel cambiamento. Aiuta la tua amica a spostarsi da un locus of control esterno, che la pone in una condizione passiva e di rassegnazione, a un locus of control interno, con maggiore padronanza di sé! Se si parla di prendersi cura della propria salute e forma fisica, aiutala a scoprire che responsabilità e padronanza possono significare anche creatività e attenzione per i propri bisogni. Fare la spesa e cucinare possono essere momenti gradevoli per variare l’alimentazione e affrontare la giornata con ottimismo (ad esempio con i prodotti Felicia!)

 

Sebbene i consigli sopra illustrati siano ottimi spunti di partenza, non c’è miglior sostegno di quello dato dal proprio affetto e dalla propria sensibilità.

Non perdere di vista queste qualità e, laddove riscontrassi che la tua amica fatica davvero a prendersi cura di sé, aiutala a rivolgersi ad un professionista che si prende cura del benessere delle persone.

Dott.ssa Elena Cernuschi

Psicologa, Psicoterapeuta specialista in Psicoterapia Cognitiva e Master in psicologia dello sport.
Ha maturato esperienza presso l’ospedale San Raffaele-Turro di Milano e presso il CPS dell’ASST di Melegnano e della Martesana.
Si occupa di diagnosi, consulenza e psicoterapia in ambito sportivo e alimentare per adulti e adolescenti, curando la preparazione mentale di atleti agonisti e dilettanti ed erogando interventi formativi per professionisti del settore sportivo. Collabora da anni con società e associazioni sportive sul territorio nazionale.

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